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- favole esopo
IL CERVO E LA VITE
favola di esopo
Era una mattina di primavera.
Il sole brillava alto in un cielo azzurro e limpido mentre un gruppo
di uccellini ciangottavano allegramente tra i rami di un'alta quercia.
Un bellissimo cervo dal manto splendidamente fulvo,
brucava tranquillo l'erba di una vasta distesa situata ai confini di
una piccola fattoria. Proprio quel giorno un grande
orso e un vecchio cane decisero di catturare un cervo
da tenere rinchiuso nel recinto del podere per allietare
i loro cuccioli. Cosi, vagando tra i campi, videro quasi per caso l'animale
che pascolava sereno.
Senza perdere tempo gli corsero incontro
per agguantarlo ma fortunatamente egli, comprendendo al volo la situazione,
si lanciò in una corsa sfrenata per sfuggire alle loro insidiose
grinfie. Poco distante cresceva, placidamente accarezzata dai caldi
raggi del sole che dominava il cielo, una magnifica vite selvatica ricolma
di fronde e grappoli di un'uva succosa e matura.
Il cervo decise di nascondersi all'ombra
di quel folto intrico di foglie, sicuro che nessuno sarebbe mai riuscito
ad individuarlo. Infatti, quando l'orso e il cane passarono non furono
in grado di vederlo e andarono oltre. Tranquillizzato per lo scampato
pericolo, l'animale tirò un sospiro di sollievo e, allettato
dal buon profumo che emanava la vite, iniziò a mangiucchiare
i suoi grappoli d'uva e le sue gustose foglie. Fu proprio in quel momento
che il cane si accorse della sua presenza: ascoltando con attenzione
egli aveva potuto distinguere quello strano rumore e, tornando sui suoi
passi riuscì a scorgere il cervo che masticava la vigna incurante
del pericolo. Per la preda non vi fu più scampo. I due cacciatori
gli balzarono addosso e lo catturarono senza difficoltà trascinandolo
fino alla loro fattoria.
Da quel giorno in poi, il povero cervo
fu costretto a pascolare solo all'interno di un recinto divenendo un'attrazione
per i cuccioli che lo ammiravano divertiti. E tutto a causa della sua
golosità.
A volte, le premature certezze,
si trasformano in delusioni molto pericolose. Non bisogna mai sottovalutare
il pericolo finché esso non è realmente passato.
da Esopo